Email marketing: quando e perché fare marketing con le email

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Paliamo di email marketing, una metodologia che comprende sia la cosiddetta DEM, ovvero il Direct Email Marketing, che le newsletter, quindi sia email commerciali che quelle transazionali e informative.

 

Un po’di statistica sull’email marketing.

Partiamo con i numeri, il modo migliore per inquadrare un fenomeno:

  • Nel 2020 le persone che hanno usato l’email sono state 4 miliardi nel mondo, cifra che dovrebbe arrivare a 4,3 entro i prossimi due anni (Statista, 2020). Ovvero più di metà della popolazione globale.
  • Il 94% degli utenti attivi sul web utilizza la posta elettronica. Il 54% di questi controlla l’email come prima cosa ogni mattina (Marketo, Adobe).
  • Il ROI dell’email marketing, ovvero il ritorno sull’investimento, secondo le statistiche di DMA (Direct Marketing Association) è di circa 40€ per ogni euro speso. Si conferma così il canale di marketing che garantisce il miglior ritorno sull’investimento.
  • L’email marketing ha generato nel 2020 il 7% degli acquisti fatti sugli e-commerce. In questa classifica è secondo soltanto alla ricerca organica, che ha generato il 15% degli acquisti.
  • Il tasso medio di apertura delle email di benvenuto è dell’82% (Mailchimp). Questo significa che più di 8 utenti su 10 aprono e leggono la nostra email di benvenuto: che succede se ci infiliamo dentro anche un’offerta speciale?
  • Il 49% degli utenti intervistati da Statista ha dichiarato che vorrebbe ricevere contenuti interessanti e promozioni ogni settimana dai loro brand preferiti.

 

L’email marketing: a cosa serve?

Possiamo utilizzare le email dei nostri contatti, lead o clienti, per molte azioni, ma per comodità divideremo la questione in 3 strategie principali:

  1. Proporre offerte e promozioni per ottenere una vendita
  2. Utilizzarle come straordinario strumento di costumer care per mantenere rapporti con i nostri contatti
  3. Inviare comunicazioni mirate agli utenti in base alle azioni che hanno compiuto sul nostro sito, i cosiddetti trigger (in seguito all’abbandono carrello, dopo la visita di un certa pagina, auguri per il compleanno, email di benvenuto…).

 

L’email marketing permette di curare la relazione con i contatti/clienti già acquisiti, e di trovarne di nuovi, offrendo contenuti utili e interessanti in cambio dell’indirizzo email, e curando la relazione con i nuovi contatti nel corso del tempo, fino a instaurare un rapporto di stima e di fiducia, quindi a raggiungere la conversione.

 

 

Il corretto utilizzo del database.

Il database aziendale è uno degli strumenti di marketing più sottovalutati in assoluto: miniera inesauribile di informazioni, il valore del suo contenuto è direttamente proporzionale alla segmentazione dei contatti che si trovano all’interno. Se è vero che oggi inviare messaggi o comunicazioni generiche è non soltanto inutile, ma dannoso, conoscere le abitudini di acquisto, le informazioni anagrafiche, geografiche o finanziarie dei nostri contatti rappresenta una risorsa molto vantaggiosa, da sfruttare nel migliore dei modi.

 

L’email marketing che funziona.

Fare marketing con le email significa consegnare comunicazioni rilevanti e personalizzate a clienti che realmente le vogliono ricevere. Clienti segmentati per interessi, ai quali inviamo messaggi (e offerte) personalizzati per stabilire una connessione, per alimentare un rapporto di fiducia. Il cliente non è un numero, ma un individuo, quindi si aspetta comunicazioni utili e interessanti: più il destinatario è fidelizzato e ci conosce, più vuole ricevere da parte nostra messaggi di valore (un po’ come il cliente fedele che esige lo sconto).

 

Ricordiamoci che l’interesse del cliente non è eterno, che sceglierà noi fintanto che si sentirà valorizzato e apprezzato, fino a che riusciremo a mantenere un rapporto di fiducia reciproca. Ecco perché le nostre comunicazioni di posta elettronica devono essere continuative ma non invasive, mai banali o generiche, ma al contrario interessanti e personalizzate.

 

Come funziona l’email marketing?

Anzitutto dobbiamo valorizzare il nostro database, la nostra mailing list, segmentando i contatti in base a caratteristiche utili per il nostro business. Se non abbiamo contatti, nessun problema, ne troveremo di nuovi facilmente, offrendo contenuti interessanti, sconti o qualsiasi altro incentivo agli utenti del web (e del mondo offline) che sono interessati a lasciarci il loro contatto. E ripeto: interessati a lasciarci il loro contatto, perché altrimenti diventano un costo invece che una risorsa!

 

Dividiamo la nostra comunicazione a seconda dello scopo: newsletter, email commerciali con offerte e promozioni, messaggi informativi, email transazionali automatiche in base alle azioni svolte dagli utenti… Esistono molte tipologie di email, ognuno progettata per un preciso scopo, ma la cosa più importante è mettere in piedi un piano strategico di email marketing che riesca a integrare tutta la nostra comunicazione, offline e online – per esempio possiamo mostrare una pubblicità display su un sito web a un utente perché il giorno prima ha aperto il nostro messaggio.

 

Una volta individuata la strategia di marketing online, possiamo costruire i nostri messaggi di posta: lo spazio a disposizione è ristretto, grafica e testo sono fondamentali, immagini e parole sono studiate nei minimi dettagli per ottenere un risultato molto preciso (e proficuo).

Ma inviare i messaggi non basta, bisogna controllare i tassi di apertura, i clic sulle call to action, che tipo di azione svolge insomma il destinatario una volta ricevuta la nostra email, per ottimizzare la nostra comunicazione, per segmentare i destinatari, per migliorare i risultati.

 

Dopo ave studiato i risultati, affiniamo ancora la nostra strategia e ricominciamo. Il risultato sarà quantificabile in un periodo di pochi mesi con un aumento del fatturato e del numero di clienti, la fidelizzazione dei clienti esistenti, un miglioramento nella notorietà del brand e nell’immagine della nostra azienda.

 

L’email marketing è uno strumento formidabile e sottovalutato: i dati parlano chiaro, e nel marketing contano soltanto i numeri, perché tutto è misurabile.

 

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