Controlli la posta dal telefono, perdi qualche minuto sui social, vedi un titolo che cattura la tua attenzione e atterri su un sito web. Il contenuto parla di un argomento che ti interessa, leggi i primi paragrafi e poi cominci a scrollare per vedere che cosa ti aspetta. Un secondo dopo abbandoni quel sito web. È normale, lo facciamo tutti. Ma ottimizzando i contenuti mobile friendly possiamo limitare i danni.
Mobile 3, Desktop 1.
Gran parte delle connessioni e delle ricerche sul web avvengono da dispositivi mobile, a oggi (luglio 2023) la stima è di 1 ricerca da desktop ogni 3 da mobile. Non a caso l’algoritmo di Google ha cambiato rotta nel 2021 con Mobile First Indexing: da due anni a questa parte il motore di ricerca più utilizzato al mondo considera soltanto la versione mobile di un sito web per determinare il ranking sulla SERP. Ecco perché è importante pensare sempre a contenuti mobile friendly – oltre che alla user experience da mobile.
Ripensare l’ottimizzazione da mobile
Quando parliamo di ottimizzazione di un sito web per i dispositivi portatili pensiamo sempre alla visualizzazione sul display di smartphone e tablet, quindi agli aspetti tecnici di formattazione delle pagine e alla usabilità per gli utenti di menù e link vari. Tutto giusto, ma dovremmo concentrarci sull’esperienza complessiva, quindi porre la medesima attenzione alla creazione di contenuti: testi, video, immagini, video e altri contenuti multimediali pensati e creati per un esperienza mobile, efficaci per arrivare alla nostra conversione. Approfondiamo il concetto nel prossimo paragrafo.
Mobile friendly olistico: consideriamo l’insieme
L’approccio al concetto di mobile friendly, abbiamo visto, deve comprendere gli aspetti tecnici e i contenuti. Quindi dobbiamo cambiare prospettiva – rispetto a quella adottata negli anni e fino a poco tempo fa – e allinearci a Google, eliminando l’idea di desktop dalla nostra mente e concentrandoci soltanto sulla fruizione da mobile. Leggere o guardare un video dallo smartphone o da un tablet non è come farlo dallo schermo a 28 pollici di un pc. Per esempio, la lettura dal telefono è molto più rapida e frammentaria
Altra differenza importante risiede nel metodo di visualizzazione delle persone, che su uno schermo grande (tipo quello del pc) si concentra su alcune aree, mentre sul display dello smartphone l’attenzione visiva è equamente distribuita – clicca qui se vuoi approfondire il tema del tracciamento oculare.
Come ottimizzare i contenuti mobile?
A questo punto vediamo, allora, come possiamo ottimizzare i contenuti per la fruizione da mobile, coinvolgendo gli utenti e migliorando i tassi di conversione delle nostre pagine web.
Contenuti bite, snack and meal
Ecco una strategia di content writing molto famosa, formulata a fine anni Novanta da Leslie O’Flahavan – qui puoi approfondire bite, snack and meal. Secondo questo approccio è possibile dividere i contenuti che produciamo in “morsi, spuntini e pasti”. Il morso (bite) è un messaggio per il lettore che riesce a catturare l’attenzione (per esempio un titolo o un sottotitolo), lo spuntino (snack) è un breve riassunto del contenuto, una sinossi che anticipa il corpo del testo. Il pasto (meal) è il contenuto nella sua completezza. Semplice ed efficace.
La forza dei contenuti forti
Detta così sembra un gioco di parole, ma la verità è che ormai l’offerta sul web è straripante, ma soprattutto l’attenzione che ognuno di noi dedica a un sito web è calata moltissimo. Soprattutto da smartphone, quindi, è indispensabile proporre “contenuti forti” (non intendiamo clickbait), contenuti capaci di far restare l’utente incollato allo schermo con informazioni iniziali interessanti. Tutti noi iniziamo a leggere e poi scrolliamo per vedere che cosa ci aspetta, e a quel punto abbandoniamo il sito web in questione. La cattiva notizia è che è la norma, la buona notizia è che possiamo evitare (limitare, anzi) che accada sul nostro sito web. Il segreto è proporre informazioni sintetiche, ben strutturate, per fornire immediatamente valore ai nostri lettori.
Titoli brevi, titoli vincenti
I titoli brevi sono vincenti: non a caso anche i titoli delle canzoni, dei film e dei libri diventano sempre più stringati. Lo stesso vale per un articolo di un blog o una pagina web all’interno della SERP. Il consiglio è di restare al di sotto dei 60 caratteri indicati, riuscendo comunque a far capire agli utenti di cosa stiamo parlando. Less is more, direbbe qualcuno.
L’importanza di un buono snack
A proposito di snack, un buon metodo per far venire l’acquolina in bocca ai nostri lettori è fornire un riassunto ben strutturato con i punti salienti che andremo a trattare nel nostro articolo. È come fare un patto con il lettore: ti dico subito di cosa parliamo, questi sono gli argomenti, se ti piace vai avanti, altrimenti ci salutiamo qui. Un modo onesto e pratico per non far prendere tempo alle persone e soprattutto per incentivare le condivisioni.
Paragrafi brevi per testi vincenti
Oggi sul web dobbiamo essere sintetici. Lo abbiamo visto con i titoli, lo ribadiamo con i paragrafi. Niente muri di testo, preferiamo leggere paragrafi di poche righe che sintetizzano bene un concetto. D’altra parte, è molto più breve anche il tempo (e l’attenzione) che ognuno di noi è in grado o vuole dedicare alle singole risorse che esploriamo sul web. In quest’ottica, lavoriamo anche sulla struttura dei contenuti: heading, paragrafi e call to action diventano unità di significato distinte dal resto del testo, inserite all’interno di un contenuto più grande ed eterogeneo. In psicologia questo si chiama chunking, ovvero un metodo di acquisizione di informazioni attraverso piccole unità.
Consigli vari per ottimizzare i contenuti
L’attenzione dei lettori è limitata, quindi cerchiamo di essere sintetici: ecco un elenco pratico per ottimizzare ancora di più i nostri contenuti testuali.
- Scrivere frasi brevi, evitare frasi lunghe.
- Utilizzare parole semplici e comprensibili da tutti.
- Limitiamo i dettagli, non complichiamo il messaggio.
- Andiamo subito al sodo, niente giri di parole.
- Immagini e video spesso aiutano la comprensione.
- Rileggere il testo dopo un po’, prima di pubblicarlo.
- Mai dimenticare le call to action.
Basta chiacchiere, l’articolo è finito. Trovi altri contenuti interessanti sul nostro Blog.
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