Lo storytelling nella comunicazione aziendale

storytelling

Fare storytelling per un brand significa raccontare la propria azienda e i propri prodotti. Vuol dire comunicare all’esterno nel modo più coinvolgente possibile, rendersi interessanti, aprire le porte del proprio mondo e accompagnare i visitatori in una percorso guidato attraverso parole, immagini, idee ed emozioni. Secondo Wikipedia, storytelling è l’arte del narrare. Ecco che cosa diventa quando lo associamo al marketing.

 

Lo storytelling spiegato con un esempio stupido.

Vado a una festa, vedo una ragazza che mi piace. La osservo, lei ricambia lo sguardo, vorrei parlarle, vorrei conoscerla e farmi conoscere, però non posso invitarla a ballare perché non so ballare. Allora mi avvicino e le parlo.

Ecco, questo è quello che accade quando una persona incrocia la nostra comunicazione aziendale: cominciamo a parlare con questa persona. Ma torniamo alla festa.

Ho iniziato a parlare con la ragazza, ho la sua attenzione e voglio raccontarle chi sono e che cosa faccio nella vita. Voglio mostrarle la parte migliore di me. Non le racconterò cavolate soltanto per vantarmi, ma neppure dirò che oggi mi sono tagliato le unghie dei piedi. Le racconterò tutto quello che mi farà sembrare interessante ai suoi occhi. E lo farò toccando le corde giuste al momento giusto: sarò spiritoso, oppure profondo, a volte sarò brillante, altre volte sarò misterioso. Sarò la versione migliore di me stesso e la conquisterò. Questo è storytelling.

 

Ecco a che cosa serve lo storytelling.

Lo storytelling trasforma gli oggetti in persone, dona un’anima alle aziende, che diventano soggetti attivi con sentimenti, emozioni e valori. Le imprese che vogliono raccontare se stesse e stimolare l’immaginazione dell’interlocutore devono quindi prendere una posizione, non per forza su temi importanti, ma per esempio devono assumere un tono di voce (serio, scherzoso, elegante, autorevole…), devono scegliere dei valori e dichiarare la propria visione del presente e del futuro, per fare in modo che le persone riescano a immedesimarsi e a condividere i nostri valori, ma soprattutto a ricordare chi siamo.

 

Attraverso lo storytelling infatti possiamo:

  • Affermare il nostro posizionamento sul mercato e nel mondo.
  • Connettere il brand e i consumatori attraverso la comunicazione, creando così una relazione e un senso di partecipazione.
  • Condividere un mondo immaginario con le persone fatto di sentimenti ed emozioni.
  • Fare affezionare le persone al nostro brand, fidelizzare i clienti e avvicinarne di nuovi.
  • Comunicare facilmente informazioni e dati anche complessi

 

La narrazione come strumento di marketing.

Dal principio del mondo, la narrazione è lo strumento più potente di sviluppo dell’individuo e al tempo stesso delle società. Attraverso il racconto, le storie e la trasmissione di valori condivisi le persone creano unioni e sinergie, danno un senso comune alla vita e alle cose. Raccontare la nostra azienda attraverso lo storytelling significa dare un corpo, una voce e un’anima a un oggetto che per il nostro target di riferimento sarebbe altrimenti vuoto e inanimato.

 

Lo storytelling e il pubblico di destinazione.

Attraverso lo storytelling, e la conseguente condivisione della nostra attività da parte degli utenti, possiamo arrivare a un pubblico che difficilmente avremmo potuto raggiungere con la nostra comunicazione:

  • Clienti già acquisiti.
  • Potenziali clienti.
  • Fornitori e collaboratori esterni.
  • Potenziali investitori.
  • Utenti del web lontani dal nostro settore.

 

Come fare storytelling.

Anzitutto dobbiamo sapere chi siamo e dove vogliamo andare, quindi che cosa è importante comunicare per noi e scegliere come farlo e a chi fare arrivare il messaggio. In sintesi:

  • Scegliere quali sono i nostri valori aziendali, la nostra visione del mondo, i nostri simboli. Dobbiamo trovare la nostra posizione nel mondo e nel mercato: dove vogliamo andare, per cosa – o contro cosa – combattiamo.
  • Individuare chi sono i nostri interlocutori, che linguaggio parlano e che cosa si aspettano da noi, scopriamo da quali paure sono mossi e dove vogliono arrivare. Ovviamente possono esserci più risposte e dunque più interlocutori. Analizzando i destinatari della nostra comunicazione troveremo anche la strada del loro percorso d’acquisto.
  • Abbandoniamo gli schemi narrativi, le strutture concentriche, il viaggio dell’eroe e le categorie junghiane: per quanto utili e interessanti, quello che ci serve davvero è avere qualcosa da dire. Non lo troveremo sui manuali, ma analizzando ciò che facciamo tutti i giorni nella nostra attività professionale: raccontiamo i nostri successi e i nostri piccoli fallimenti, aspirazioni e paure, gli obiettivi programmati e quelli già raggiunti, la nostra visione del mondo e del nostro settore professionale.

 

Perché lo storytelling?

A questo punto abbiamo visto che cosa possiamo fare per il nostro brand e per la nostra azienda attraverso la narrazione, ma non abbiamo ancora specificato come possiamo farlo, quali sono i canali utili da utilizzare. Schematicamente:

 

Scegliere lo strumento giusto è molto importante, almeno quanto il messaggio che comunichiamo. Le aziende sono mondi da raccontare, i prodotti sono emozioni e i servizi sono esperienze. Le persone non acquistano quello che facciamo, ma come lo facciamo. E l’immagine del brand è la risorsa più grande di ogni azienda.

Chi racconta la nostra immagine?

 

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